Covid 19. 30 Aprile 2020
30 Aprile 2020
Hanno riaperto le pasticcerie … timide … quasi a chiedere scusa della loro non essenzialità in un sistema che ha visto scoperchiate le certezze più forti. E i dolori più insopportabili … che non prevede dolcezza. Anzi la rifugge .. come una colpa …
Il cioccolato, la crema, la panna..ecco …sono essenziali?
Eppure quella porta aperta. Quell’erogatore di igienizzante sembra essere una attrazione forte.
Si passa davanti.. si butta l’occhio.. si ritorna sui propri passi. Ci si ferma davanti alle vetrine. I banconi sono mezzi vuoti.. ma qualcosa si intravede. Una scarpina elegante di cioccolato nero e bianco. Una torta di frutta con un ricciolo di cacao.. la macchina del caffè accesa e calda…
Tutti con gli occhi sulle vetrine. Senza vergogna.. come tornati bambini a cui, per troppo tempo, è stato tolta la magia…
E allora si sta in coda e si cerca il numero della pasticceria…si chiama. Si ordina…perché lo vuole la legge… Ma è già pronto…
C’è il pacchetto, il sacchetto, il vassoio … ecco basta ritirarli. Due chiacchiere di saluto .. come tornati da un lungo e pesante viaggio ... gli occhi guardano la panna montata, la cioccolata … tutto come prima. Come prima?
“avevo voglia di un caffè” dice il signore simpatico in coda…”non di dolci perché a casa c’è chi me li ha fatti. Ma di un caffè. Non è la medesima cosa della moka, della cialda. È diverso..”
E entra e dopo poco riappare sull’uscio con la sua tazzina di caffè in mano,. Protetta, appoggiata al petto come fosse un cucciolo … caldo di affetto. Nascosta sotto la mano quasi fosse un gioiello prezioso..un caffè…