Covid 19. 25 Giugno 2020
25 Giugno 2020
Dobbiamo riabituarci... ai nostri gesti di prima... che non
ricordiamo più. Siamo impacciati, indifesi, ciondoliamo... do dondoliamo... con
la nostra mascherina appesa al gomito che ha continuato per mesi a gestire il
nostro equilibrio.
Siamo fragili... a cercare di mettere un passo avanti
all’altro. Proviamo a essere spavaldi, compassionevoli per chi ancor ala
indossa all’aperto. Cialtroni quasi per una forma di coraggio che avevamo perso
di fronte alle terapie intensive affollate. Un’immagine che resta accanto a
quella mascherina appoggiata al mento.
Siamo troppo leggeri di fronte a quel vento che disturba ancora anche i più
giovani... sfrontati quasi, …. Eppure nessuno si avvicina troppo. Si vede.
Nessuno si abbraccia…nessuno si bacia ancora.
C’è quell’invisibile
ospite tra noi…Lo sentiamo… e allora quando abbassiamo quella mascherina ci
guardiamo attorno sospettosi come se non
volessimo che questo gesto, di cui abbiamo bisogno, non sia l’ennesimo
imbroglio. L’ennesima trappola. Ecco ci sentiamo in trappola. Terribilmente in
trappola ma non sappiamo da che parte sta il cacciatore.
E abbiamo solo voglia di correre via.
E passando davanti alle vetrine il nostro viso ci appare
straniero... segnato, rugoso e rigoroso. Spento.
Si prova a sorridere di nascosto davanti allo specchio . non
ci conosciamo più.
Tutti questi mesi e non ci siamo visti
Dove eravamo? Dietro un pezzo di stoffa... solo un pezzo di
stoffa ha separato la nostra vita...
Gli occhi hanno voglia di piangere. Gioia. Tristezza? Ma piangere..
l’acqua è liberatoria.. quelle delle lacrime purifica..
Da cosa? Dalla nostra paura..
Che fuori dalla caverna sia tornata la luce del giorno e il
buio della notte sia finito..
Tutto qua.